Le evoluzioni ci devono essere, in tutto, anche se alle volte segnano il completo distacco da quello che eravamo prima. Il nuovo album dell'ex bad girl del pop sembra proprio questo, un completo cambiamento e crescita di Lady Gaga verso suoni più, armonici, naturali, meno elettronici che rievocano tonalità Country. Chi si aspettava un album destinato a far ballare, con ritmi dance che scatenassero coreografie improbabili e ritornelli che entrano in testa, purtroppo ne rimarrà deluso.
Un disco che ha anticipato la sua uscita con il singolo Perfect illusion, una traccia abbastanza mediocre, dal testo troppo ripetitivo con un videoclip che non sconvolge ma forse l'unico brano dell'album che riesce a smuovere qualche impulso ballerino mostrando nel video qualche parte della vecchia Gaga.
Ma forse è stato proprio questo l'intento della cantautrice, purificare se stessa e la sua musica da tutto il grottesco trash che l'ha fatta diventare il personaggio che è oggi; perché diciamolo la ragazza, ai tempi della sua ascesa, non ha scoperto l'acqua calda, ha solo riportato negli anni giusti la giusta dose di creatività e un tocco di trasgressione che colleghe illustri come Cher o Madonna avevano già fatto a loro tempo.
Un'evoluzione che a me piace molto, in un mondo dove tutto sembra gonfiato all'ennesima potenza, in cui pur di fare parlare bisogna sconvolgere (non sempre in modo positivo), liberarsi di trucco, parrucco e di un etichetta da "fenomeno da baraccone" può aiutare. Un piccolo assaggio di questa nuova Lady Gaga l'avevamo già avuto durante la collaborazione con Tony Bennett, ma ritrovare una ragazza acqua e sapone, con un naso nuovo, che si è liberata dai vecchi cliché che lei stessa ci aveva imposto, a differenza di quello che possono pensare i fans più sfegatati, devo dire che non è una mossa del tutto sbagliata.
In Joanne (che è il nome di una zia morta in giovane età) la cantante mostra l'ennesimo lato della sua eclettica personalità, appaiono sfumature interiori più dolci e riflessive, anche la stessa immagine commerciale del disco fa percepire una nuova maturità e una romantica consapevolezza di sé, certo, un album meno commerciale ma assolutamente non malvagio, in cui finalmente, le graffianti potenzialità vocali vengono espresse e non offuscate dal suono.
